Marco Cedolin, venerdì 1 maggio 2015
Alla
fine, dopo tanto attendere (e tante inchieste) è arrivata la
giornata dell'inaugurazione dell'Expo di Milano 2015, proprio in
concomitanza con la festa dei lavoratori, buona parte dei quali in
Italia il lavoro lo hanno perso, facendo si che sarebbe più
intelligente chiamarla festa della disoccupazione, anche se gli
opinionisti riterrebbero il termine poco edificante ancorché intriso
di mero pessimismo.
Pur non
essendoci in verità nulla da festeggiare, oggi si è invece ritenuto
giusto fare festa come mai prima, forse basandosi sull'assioma che
sorridere allunghi la vita o più semplicemente nella speranza che la
gente distratta dal baccanale autocelebrativo si scordi della propria
situazione contingente e dell'infinita lista di porcate portate
avanti dal terzo governo consecutivo non eletto da nessuno....
Hanno
festeggiato i sindacati, con in testa Susanna Camusso, impegnati a
spartirsi le ceneri dei lavoratori, finalmente felici di potersi
godere un primo maggio privo di contestazioni, dal momento che buona
parte dei facinorosi erano altrove impegnati. Ma soprattutto ha fatto
festa l'ebetino Matteo Renzi, impegnato ad inaugurare una kermesse
come l'Expo di Milano che attraverso il prelievo forzoso dalle tasche
dei contribuenti, ha reso ancora più ricca la mafia del cemento e
del tondino, della quale le cooperative di famiglia PD rappresentano
la spina dorsale. Ha fatto festa, il Matteo da Firenze, dichiarando
che "L'Italia s'è desta" anche se è cambiato l'inno di
Mameli, e che "oggi inizia il domani" e viene quasi da
credergli, anche se ogni giorno diventa più forte la paura di
vederlo quel domani.
In un
siffatto clima festaiolo, hanno festeggiato anche i black blok (buoni
per ogni occasione) che all'interno del corteo NO Expo, snodatosi nel
pomeriggio attraverso il centro di Milano, hanno dato alle fiamme una
dozzina di autovetture, dinanzi a qualche migliaio di agenti in
tenuta antisommossa che sembravano anch'essi di buon umore e
stranamente poco inclini alla violenza alla quale sono usi. Qualcuno
dinanzi agli ingenti danni (macchine, vetrine) occorsi al centro di
Milano potrebbe domandarsi per quale ragione un corteo ad alto
rischio sia stato autorizzato proprio in centro città o perchè le
forze dell'ordine abbiano mantenuto un atteggiamento assai più
morbido di quanto non sia accaduto in altre occasioni. Ma porsi
troppe domande guasterebbe senza dubbio il clima di festa e questo
potrebbe venire considerato un sacrilegio. Accontentiamoci di pensare
che servisse un casus belli, per derubricare una porcata mafiosa come
l'Expo a kermesse incontestabile, pena venire associati a sfasciatori
di vetrine ed incendiatori di auto ed accontentiamoci di questa
spiegazione forse fin troppo elementare, ma sicuramente molto utile
perché nei mesi a venire nessuno possa più contestare l'Expo senza
venire etichettato come black blok e magari pure di sinistra.
L'importante
è non lasciarsi intristire dai cattivi pensieri e continuare a fare
festa, per una festa che finisce ce n'è già una che è iniziata,
tutti al concertone in Piazza San Giovanni, ci siamo persi "bella
ciao" in versione tzigana, ma sul Corriere assicurano che il
clou sarà dalle 20 in poi.
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