Vinyls e Rockwool: ponti che uniscono
di Marco NurraVinyls e Rockwool, due mondi del lavoro molto diversi ma, in fondo, due facce della stessa medaglia: lavoratori sardi che hanno fatto della lotta il loro principale impiego. Asserragliati nei loro rispettivi presidi da oltre un anno, i lavoratori delle due imprese sono accomunati da una lotta testarda e logorante, che li ha visti protagonisti di diverse azioni di protesta su tutto il territorio nazionale. Basti pensare, infatti, all’occupazione dell’Asinara e della Torre Aragonese da parte dei cassintegrati chimici di Porto Torres; o al Ponte per il Lavoro e al Rockbus, presidi ormai famosi nel Sulcis. E non dimentichiamoci dell’occupazione ad “alta quota” di Marghera, sul Ponte Bossi e sulla torcia dello stabilimento!
Su questo blog abbiamo raccontato giorno per giorno la vita di queste persone, pubblicando i diari di lotta dall’Asinara e quelli dal Rockbus di Campo Pisano, cercando di aiutarli nelle loro rivendicazioni sociali. Sperando in un’unione delle diverse lotte, non solo in Sardegna, ma in tutto lo “stivale”. Perché solo uniti si può vincere.
Verso le 12 c’è stato l’intervento del mitico Romano Chessa (Tecnicoop) che ha raccontato la lotta dei lavoratori chimici; per la Rockwool il fotografo-relatore Salvatore Corriga ha spiegato i motivi della loro resistenza in maniera molto chiara. Il gruppo cagliaritano era formato da cinque irriducibili dell’iglesiente, che hanno sfidato la neve a Campeda, in viaggio dalle 6 del mattino per arrivare in tempo al convegno. In prima fila c’erano le immancabili Cinzia e Giovanna della Electa, le “uniche donne” dell’Asinara, come qualcuno le aveva ribattezzate all’inizio dell’occupazione. Continua a Leggere...
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