Siria ed intrighi terroristici della NATO in Turchia
Nuray Lydia Oglu, Hiroshi Saito e Lee Jay Walker, Modern Tokyo Times, 18 dicembre 2015
Il governo laico della Siria continua a tenere testa ai tanti intrighi
di Golfo e occidente che cercano di spodestarne a tutti i costi
l’attuale leadership. Prima delle ingerenza estere, non un media o
leader politico può indicare un qualsiasi momento della storia della
Siria del Presidente Bashar al-Assad, in cui persone fuggivano dalle
forze armate della nazione. Al contrario, la Siria era solidamente
indipendente e le minoranze religiose come i cristiani potevano fuggire
dall’Iraq trovandovi rifugio. Tuttavia, dopo la scomparsa del Colonnello
Gheddafi in Libia le potenze di Golfo e NATO credevano di poter dettare
il futuro di Medio Oriente e Nord Africa con la destabilizzazione e
l’ingerenza. Vergognosamente, i media internazionali occidentali e dei
regni feudali del Golfo, spacciarono un’enorme disinformazione. Dopo
tutto, fin dal primo giorno le cosiddette forze della democrazia
linciarono soldati siriani e uccisero persone ritenute fedeli al
governo. In un tempo così breve, l’esercito libero siriano (FSA),
proprio come l’Esercito di liberazione del Kosovo e le numerose milizie
in Libia, apparve velocemente. Ovviamente, le ragioni di tutto ciò sono
gli intrighi internazionali emanati nei corridoi del potere ad Ankara,
Doha, Londra, Parigi, Riyadh e Washington. Il primo ministro Erdogan,
oggi presidente, continua a tirare le fila della NATO in Turchia. In
altre parole, SIIL (Stato islamico), al-Nusra, FSA e una serie
di gruppi terroristici e settari assieme ai singoli terroristi entrati
in Siria da una moltitudine di nazioni, continuano ad avere un santuario
al confine tra Siria e Turchia. Non solo, l’equipaggiamento militare e
logistico dei terroristi, agenti segreti, mercenari, terroristi, settari
e così via, trovano un amico ad Ankara. Nonostante ciò, in alcun
momento la Turchia viene minacciata di espulsione dalla NATO e allo
stesso modo sa che il presidente Obama non ostracizza le élite politiche
di Ankara, nonostante le evidenti collusioni con i terroristi. In
effetti, sembra che Obama nemmeno prenda nota di ciò che Jobe Biden
(vicepresidente degli USA) dice. Dopo tutto, il vicepresidente dichiarò:
“I turchi sono grandi amici, ho un ottimo rapporto con Erdogan e
passo molto tempo con sauditi, emirati, ecc., ma cosa fanno? Erano così
decisi ad abbattere (il presidente siriano Bashar) Assad creando
essenzialmente una guerra tra sunniti e sciiti”. Biden proseguì: “Cosa
hanno fatto? Hanno versato centinaia di milioni di dollari e migliaia
di tonnellate di armi a tutti coloro che lottano contro Assad, tranne
che chi veniva rifornito erano estremisti jihadisti provenienti da altre
parti del mondo, al-Nusra e al-Qaida“. Il portavoce delle YPG, Polat Can, citato da Newsweek indicava: “Vi
è più di una prova sufficiente a dimostrare che l’esercito turco
fornisce ai terroristi dello SIIL armi, munizioni e gli permette di
attraversare i valichi di frontiera ufficiali turchi, consentendo ai
terroristi dello SIIL di compiere attentati disumani contro il popolo
curdo nel Rojava (nord-est della Siria)“.
In un articolo scorso di Modern Tokyo Times si diceva: “è evidente che i gruppi di al-Qaida come al-Nusra trovano rifugio naturale nei pressi della NATO, in Turchia e Israele. Allo stesso modo, SIIL e il mondo segreto del MIT della Turchia sono coinvolti in molte realtà subdole. Infatti, foto dimostrano l’invio di armi a vari gruppi terroristici e settari. Inoltre, settari militanti di FSA, Nusra, SIIL e altri gruppi terroristici e settari, sono apertamente curati dalla NATO in Turchia dopo essere stati feriti in Siria. Tuttavia, Obama e le altre élites politiche diffondono un falso mantra, perché la minaccia al mosaico del Levante e dell’Iraq deriva dai crimini commessi dalle potenze occidentali e del Golfo, assieme all’agenda geopolitica della Turchia“. Obama conosce bene la verità dichiarata dal vicepresidente degli USA sul ruolo della Turchia nell’aiutare i jihadisti internazionali come lo SIIL. Infatti, il ruolo della CIA è ugualmente torbido in relazione alle varie ratlines terroristiche. Tuttavia, anche elementi a Washington prendono le distanze dallo SIIL che minaccia l’Iraq. Nonostante ciò, è chiaro che l’attuale bombardamento statunitense dello SIIL appaia una strana guerra, dopo tutto la base del potere dello SIIL permane. Inoltre, Kobane ha evidenziato il carattere limitato dei bombardamenti statunitensi e come la logistica dello SIIL continuasse ad alimentare l’attacco su Kobane per diversi mesi. Tornando alla NATO in Turchia, con l’assenza di una pressione su Ankara dal blocco militare, ovviamente, qualcosa non funziona. Dopo tutto, se la NATO sarebbe in lotta contro il terrorismo, allora come è possibile che la Turchia ospiti diversi gruppi terroristici e settari? Naturalmente, la debacle libica evidenziò chiaramente la realtà della NATO che bombardava dal cielo mentre agenti segreti agivano sul terreno. Più importante, era chiaro che le forze di al-Qaida e altri gruppi terroristici collaborassero con essa in Libia. In altre parole, le potenze della NATO sono diventate i bombardieri in appoggio delle varie milizie affiliate o meno ad al-Qaida. Tuttavia, òa Turchia, secondo importanti élite politiche degli USA, ormai appare una potenza della NATO utilizzata e manipolata per sconfiggere il governo laico della Siria. Il senatore Rand Paul (R-Ky) sottolinea la politica alienata dell’amministrazione Obama, dicendo: “Credo che uno dei motivi per cui lo SIIL viene incoraggiato è perché armiamo i suoi alleati. Siamo alleati dello SIIL in Siria”. Rand Paul prosegue: “Abbiamo combattuto al fianco di al-Qaida, che combatte al fianco dello SIIL… lo SIIL viene ora incoraggiato in due Paesi. Ma ecco l’anomalia. Siamo con lo SIIL in Siria. Siamo dalla stessa parte. Quindi, coloro che vogliono fermare lo SIIL in Iraq, ne sono alleati in Siria. È la vera contraddizione di tale politica”.
Nel caso della Turchia, a differenza delle politiche alienate di Washington, è chiaro che Ankara si concentra solo sulla sconfitta del governo della Siria e ad evitare che i curdi si rafforzino. Ciò significa che SIIL e jihadisti internazionali hanno un gradito amico ad Ankara e questo dovrebbe far vergognare le NATO e l’alienata amministrazione Obama. A livello internazionale, la Libia fu estremamente dubbia, perché ovviamente gli affiliati di al-Qaida e altre forze terroristiche ebbero un obiettivo simile cacciando Gheddafi. Pertanto, le forze aeree di certe potenze della NATO ne furono alleate disponibili, ed oggi la Libia è uno Stato fallito dove gli affiliati di al-Qaida, varie milizie e SIIL l’hanno mutata in un incubo totale. Nonostante ciò, le potenze della NATO sostennero di aiutare le forze democratiche in Libia ma, naturalmente, oggi è chiaro che non era così. Tuttavia, per la Turchia della NATO, appare chiaro che i jihadisti internazionali provenienti da tutto il mondo possono utilizzarla ricevendo notevoli equipaggiamenti militari. In altre parole, la Siria è il cimitero della NATO, perché in alcun momento la Turchia viene minacciata di espulsione dall’organizzazione, pur essendo apertamente condannata dal vicepresidente degli USA e da molti altri.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Nuray Lydia Oglu, Hiroshi Saito e Lee Jay Walker, Modern Tokyo Times, 18 dicembre 2015
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In un articolo scorso di Modern Tokyo Times si diceva: “è evidente che i gruppi di al-Qaida come al-Nusra trovano rifugio naturale nei pressi della NATO, in Turchia e Israele. Allo stesso modo, SIIL e il mondo segreto del MIT della Turchia sono coinvolti in molte realtà subdole. Infatti, foto dimostrano l’invio di armi a vari gruppi terroristici e settari. Inoltre, settari militanti di FSA, Nusra, SIIL e altri gruppi terroristici e settari, sono apertamente curati dalla NATO in Turchia dopo essere stati feriti in Siria. Tuttavia, Obama e le altre élites politiche diffondono un falso mantra, perché la minaccia al mosaico del Levante e dell’Iraq deriva dai crimini commessi dalle potenze occidentali e del Golfo, assieme all’agenda geopolitica della Turchia“. Obama conosce bene la verità dichiarata dal vicepresidente degli USA sul ruolo della Turchia nell’aiutare i jihadisti internazionali come lo SIIL. Infatti, il ruolo della CIA è ugualmente torbido in relazione alle varie ratlines terroristiche. Tuttavia, anche elementi a Washington prendono le distanze dallo SIIL che minaccia l’Iraq. Nonostante ciò, è chiaro che l’attuale bombardamento statunitense dello SIIL appaia una strana guerra, dopo tutto la base del potere dello SIIL permane. Inoltre, Kobane ha evidenziato il carattere limitato dei bombardamenti statunitensi e come la logistica dello SIIL continuasse ad alimentare l’attacco su Kobane per diversi mesi. Tornando alla NATO in Turchia, con l’assenza di una pressione su Ankara dal blocco militare, ovviamente, qualcosa non funziona. Dopo tutto, se la NATO sarebbe in lotta contro il terrorismo, allora come è possibile che la Turchia ospiti diversi gruppi terroristici e settari? Naturalmente, la debacle libica evidenziò chiaramente la realtà della NATO che bombardava dal cielo mentre agenti segreti agivano sul terreno. Più importante, era chiaro che le forze di al-Qaida e altri gruppi terroristici collaborassero con essa in Libia. In altre parole, le potenze della NATO sono diventate i bombardieri in appoggio delle varie milizie affiliate o meno ad al-Qaida. Tuttavia, òa Turchia, secondo importanti élite politiche degli USA, ormai appare una potenza della NATO utilizzata e manipolata per sconfiggere il governo laico della Siria. Il senatore Rand Paul (R-Ky) sottolinea la politica alienata dell’amministrazione Obama, dicendo: “Credo che uno dei motivi per cui lo SIIL viene incoraggiato è perché armiamo i suoi alleati. Siamo alleati dello SIIL in Siria”. Rand Paul prosegue: “Abbiamo combattuto al fianco di al-Qaida, che combatte al fianco dello SIIL… lo SIIL viene ora incoraggiato in due Paesi. Ma ecco l’anomalia. Siamo con lo SIIL in Siria. Siamo dalla stessa parte. Quindi, coloro che vogliono fermare lo SIIL in Iraq, ne sono alleati in Siria. È la vera contraddizione di tale politica”.
Nel caso della Turchia, a differenza delle politiche alienate di Washington, è chiaro che Ankara si concentra solo sulla sconfitta del governo della Siria e ad evitare che i curdi si rafforzino. Ciò significa che SIIL e jihadisti internazionali hanno un gradito amico ad Ankara e questo dovrebbe far vergognare le NATO e l’alienata amministrazione Obama. A livello internazionale, la Libia fu estremamente dubbia, perché ovviamente gli affiliati di al-Qaida e altre forze terroristiche ebbero un obiettivo simile cacciando Gheddafi. Pertanto, le forze aeree di certe potenze della NATO ne furono alleate disponibili, ed oggi la Libia è uno Stato fallito dove gli affiliati di al-Qaida, varie milizie e SIIL l’hanno mutata in un incubo totale. Nonostante ciò, le potenze della NATO sostennero di aiutare le forze democratiche in Libia ma, naturalmente, oggi è chiaro che non era così. Tuttavia, per la Turchia della NATO, appare chiaro che i jihadisti internazionali provenienti da tutto il mondo possono utilizzarla ricevendo notevoli equipaggiamenti militari. In altre parole, la Siria è il cimitero della NATO, perché in alcun momento la Turchia viene minacciata di espulsione dall’organizzazione, pur essendo apertamente condannata dal vicepresidente degli USA e da molti altri.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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