La Russia rafforza la presenza militare in Crimea

Dmitrij Litovkin, RIR

Negli ultimi dodici mesi, Mosca ha condotto un riarmo radicale e aumentato significativamente le truppe di stanza in Crimea. Ora le truppe schierate nella penisola svolgeranno due funzioni operative: proteggere gli interessi russi in Crimea e controllare la zona marittima. Secondo il ministro della Difesa Sergej Shoigu, alla fine del 2014 nell’ambito dello schieramento di un gruppo autonomo in Crimea, quasi 100 unità, dipartimenti ed organizzazioni sono state create, e nuovo materiale fornito.

Precedentemente, per rifornire la Flotta del Mar Nero anche di una sola cartuccia, Mosca doveva coordinarsi con la Verkhovnaja Rada (Consiglio Supremo) d’Ucraina; secondo l’accordo sullo status della Flotta del Mar Nero. Negli ultimi 20 anni, la parte ucraina ha mostrato totale mancanza di volontà nel consentire riparazioni e rifornimenti. Quindi, la flotta si degradò perdendo efficienza e permettendo agli statunitensi di mettere piede nella regione. Navi da guerra statunitensi apparvero nel Mar Nero recentemente, proprio quando apparve chiaro che non erano in pericolo. Una volta che la Crimea ha aderito alla Russia, il quadro è cambiato rapidamente. L’agenzia TASS cita Shojgu dire che ora “il completo addestramento dei gruppi dell’aeronautica in Crimea è stato organizzato, aumentando le forze della difesa aerea“. Secondo il ministro della difesa, nuovi impianti continuano ad essere costruiti in cinque basi nella penisola, e quelli esistenti ricevono grandi riparazioni. Mosca ha l’opportunità di effettuare un radicale rinnovamento delle forze raggruppate nella penisola.

Dai Tu-22M3 agli Iskander-M
Il rafforzamento delle truppe è avvenuto nel quadro del programma di riarmo per il 2020. Circa 300 nuovi sistemi d’arma ed equipaggiamenti militari sono stati trasferiti in Crimea. Le unità militari hanno ricevuto i più recenti sistemi anticarro semoventi Khrizanthema-S, obici da 152mm Msta-S, e sistemi lanciarazzi multipli Tornado-G. Le truppe costiere sono state rinforzate con il nuovo sistema antinave mobile Bal, dotato di missili da crociera Kh-35 Uran. Secondo il Ministero della Difesa, lo stazionamento di Tu-22M3 e sistemi tattici Iskander-M della penisola è il prossimo passo per ripristinare la presenza russa nella regione del Mar Nero. Lo stazionamento di questi sistemi in Crimea, se necessario, garantisce la distruzione dei missili intercettori statunitensi in Romania. I Tu-22M3 non solo potranno attaccarli con missili da crociera Kh-22 e Kh-15, ma anche eliminare la presenza navale degli Stati Uniti nel Mar Nero. Il presidente del comitato per l’intelligence della Camera Mike Rogers ha riconosciuto ufficialmente il potenziale distruttivo dei missili intercettori avvertendo Mosca con vaghe “minacce”. Questa estate, una delle formazioni missilistiche del Distretto militare occidentale, armata con il sistema missilistico tattico Iskander-M, ed aerei a lungo raggio Tu-22M3, hanno condotto una dimostrazione delle loro capacità sul Mar Nero, nelle esercitazioni per distruggere le cruciali strutture di un nemico immaginario con armi di precisione aerolanciate e terrestri, riferiva il Ministero della Difesa. “I Tu-22M3 permettono di neutralizzare minacce attuali e potenziali nella regione che potrebbero essere rilevanti per la Russia, come i cacciatorpediniere che entrano nel Mar Nero comportando una minaccia diretta alle operazioni delle forze nucleari strategiche russe“, affermava Igor Korotchenko, direttore della rivista “Difesa Nazionale”. La presenza regolare dei Tu-22M3 in Crimea sarà probabile prima del 2016. Non è ancora chiaro quando gli Iskander vi saranno stanziati. Shojgu ha dichiarato inequivocabilmente che tali sistemi e bombardieri saranno schierati sul territorio della Russia in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. “Li mettiamo dove vogliamo!” ha detto il ministro della Difesa.


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
 

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