Alessandro Lattanzio, 17/4/2015
CyberBerkut pubblica la lista degli istruttori occidentali in Ucraina
DNR – The Saker, 16 aprile 2015
Istruttori militari di Stati Uniti, Danimarca, Polonia, Germania e altri Paesi arrivano in Ucraina per sostenere Kiev. Gli hacker-attivisti ucraini hanno pubblicato la lista degli istruttori occidentali, che pianificherebbero provocazioni nel sud-est dell’Ucraina. “Noi, CyberBerkut, avvertiamo il popolo del Donbas e informiamo il popolo dell’Ucraina: nel prossimo futuro il governo criminale dell’Ucraina intende adottare delle provocazioni al confine delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Inoltre, la junta di Kiev programma l’escalation del conflitto nel sud-est dell’Ucraina. Questo è ciò che i nostri agenti segnalano da Kiev: dal 12 aprile al 6 maggio un gruppo di istruttori militari occidentali arriva in Ucraina per iniziare attività anti-nazionali”, indica il rapporto citato da RIA Novosti. Come si può vedere dalle scansioni dei documenti, il regime golpista di Kiev è supportato da esperti militari provenienti da diversi Paesi: Stati Uniti, Polonia, Estonia, Finlandia, Turchia, Norvegia, Lettonia, Francia, Danimarca, Austria, Spagna, Albania, Portogallo, Croazia, Islanda e Slovacchia. La maggior parte proviene dagli Stati Uniti”.
Da: Ministero degli Affari Esteri
A: Schieramento delle Guardie di frontiera dell’Ucraina
Ministero degli Affari Interni
Servizio di Sicurezza dell’Ucraina
Capi delle regioni
VI Nedopas
Vicedirettore del Dipartimento della Sicurezza internazionale
Lista
1 Thomas Miller -Svezia
2 Ian Almgerd – Svezia
3 Von Rozenzveig – Germania
4 Matias Kraimer – Germania
5 Raimondas Ivanauscas – Lituania
6 Zulonas Zbignevas – Lituania
7 Kari Ahrnberg – Finlandia
8 Kari Marti – Finlandia
9 Timathy Brown – Gran Bretagna
10 Richard Moris – Gran Bretagna
11 Ach Gabor – Ungheria
12 Tamosh Vegvery – Ungheria
13 Brendon Pressley – USA
14 Jozef Przhevalskiy – USA
15 Patrick Jozef McDaniel – Irlanda
16 Korhan Karakoe – Turchia
17 Ruslan Getman – Estonia
18 Raizo Saremat – Estonia
19 Tomashic Erchi – Polonia
20 Martin Chervinsky – Polonia
21 Tore C. Bade – Norvegia
22 Hamo Dalevic – Norvegia
23 Ivars Ercums – Lettonia
24 Marita Brid-Alex – Lettonia
25 James Mackines – Canada
26 Robert Martin – Canada
27 Kolman Richard – Francia
28 Pinzhon Du Sel Erac – Francia
29 Bruni Valter – Italia
30 Santarpia Isidoro – Italia
31 Ivan Bela – Slovacchia
32 Martin Joskak – Slovacchia
33 Jozef Hvoltz – Austria
34 Kim Guldbeh – Danimarca
35 Henrick Hansen – Danimarca
36 Bel Ian Williams – Paesi Bassi
37 Molen van der Guisebertus – Paesi Bassi
38 Ishir Anton – Austria
39 Niculasson – Islanda
40 Garcia Arribas – Spagna
41 Valliet Doka – Albania
42 Berdify Leonard – Albania
43 Robert Ierubino – USA
44 Horhe Zilhao – Portogallo
45 Rui Firmosinho – Portogallo
46 Drago Bitench – Slovenia
47 Ales Chenta – Slovenia
48 Igor Predovchec -Croazia
49 Vlasta Brklacich – Croazia
50 Ucsel Basaran – Turchia
51 Hans Georg Luber – Svizzera
52 Flavien Shaller – Svizzera
53 Fjodotov Igor – Ucraina
54 Ponomarjov Vladislav – Ucraina
55 Gomenko Aleksej – Ucraina
56 Pljushev Aleksej – Ucraina
57 Dumler Constantin – Ucraina
58 Gorovetskij Aleksandr – Ucraina
Nota: questi nomi sono stati tradotti dall’ucraino all’inglese così l’ortografia potrebbe non essere corretta)
“Avvertiamo che l’occidente non pensa mai a pace e cessate il fuoco in Ucraina. L’occidente cerca solo di continuare guerra, escalation, strage dei popoli slavi e slavofoni, russo e altri.
Siamo il CyberBerkut! Non dimentichiamo! Non perdoniamo!”
I lituani Raimondas Ivanauskas e Zbignevas Zulonas (5 e 6 nella lista), e
lo statunitense Brandon Pressley (13 nella lista), svolsero un ruolo
significativo nella preparazione del golpe a Kiev, e durante la
sovversione di piazza Majdan erano attivamente impegnati a “consultare” i
manifestanti. Inoltre, il tenente-colonnello Ivanauskas e Presley sono
ufficiali della 1.ma Divisione di cavalleria delle forze armate degli
Stati Uniti, Zulonas è un ufficiale delle forze speciali delle forze
armate della Lituania. Tali figuri abbandonarono Kiev per riapparire il 5
marzo 2014 come osservatori dell’OSCE per spiare e comunicare ai
majdanisti i dati delle postazioni federaliste della Novorossija. Il
tenente-colonnello Von Rosenzweig (3 nella lista), dell’esercito tedesco
e il tenente-colonnello dell’esercito ungherese Gabor Ach (11 nella
lista), nel 2014 tentò con un gruppo di osservatori dell’OSCE d’infiltrarsi in Crimea,
ma il gruppo fu respinto avendo all’interno dei mercenari che
raccoglievano informazioni per conto del comando delle forze armate
ucraine. Raizo Saremat, (18 nella lista) è un ufficiale delle forze
speciali dell’Estonia. Nel 2012, il commando di Saremat del battaglione da ricognizione delle forze armate estoni vinse il wargame “Landing in Atria“,
che ricostruiva uno scontro del 1919 tra 400 soldati estoni e 600
volontari finlandesi, sul fiume Atria, contro l’Armata Rossa. Va
ricordato che il consigliere del ministero degli Interni ucraino Anton
Gerashenko si era recato in Estonia per studiarne il sistema di difesa e
sicurezza: “Sono attualmente a Tallin, capitale della Repubblica di
Estonia, su invito del consigliere del Ministro dell’Economia
dell’Ucraina e del centro estone della partnership orientale (della
NATO) per studiare difesa e sicurezza di questo piccolo Paese baltico
con una popolazione 30 volte inferiore alla popolazione dell’Ucraina. Ad
esempio, il sistema estone di addestramento militare-patriottico dei
volontari dell’organizzazione paramilitare “Kaitseliit” (Lega della
difesa), aveva scritto su facebook. Gerashenko era giunto assieme a 20
“volontari ucraini” per dei corsi di addestramento finanziati da
imprenditori e altri “amici estoni dell’Ucraina”.” L’organizzazione paramilitare “Kaitseliit” fa parte del ministero della difesa dell’Estonia, ed è l’animatrice del wargame “Landing in Atria“, nell’ambito dei giochi militari “Erna“,
dal nome dei gruppi nazisti estoni che nel 1941 sbarcarono dalla
Finlandia nelle paludi dell’Estonia settentrionale, dove furono
distrutti. I lettoni Ivars Erkums e Marita Brid-Aleks, 23 e 24 nella
lista, svolgono compiti di propaganda antirussa. Vlasta Brklacich (49
nella lista), croato, nell’ottobre 2014 visitò le scuole della regione
di Lvov, dove tentava di reclutare immigrati provenienti da Crimea,
Donetsk e Lugansk. Yuksel Basaran, turco, 50 nella lista, nel dicembre
2014 era a Marjupol, assistette ai bombardamenti ucraini contro le
proprie posizioni e la città, ma finse di non ricordarsene per
incolparne i federalisti. Il tenente-colonnello canadese Robert Martin
(26 nella lista) vicecapo delle operazioni del NORAD, il comando di
difesa aerospaziale nordamericano. Nel 2010 partecipò alle esercitazioni
anti-terrorismo “Golden Eagle” di Russia, Stati Uniti e Canada
e il colonnello Drago Bitenc (46 nella lista), comandante del Centro di
Verifica dello Stato Maggiore Sloveno, altro Stato membro della NATO.
Gli italiani (29 e 30 nella lista) sono il tenente-colonnello Valter Bruni dell’esercito, probabilmente specializzato nelle trasmissioni, anche lui della ‘Cavalleria’, e il maresciallo distaccato presso lo Stato Maggiore dell’aeronautica militare italiano (AMI) Isidoro Francesco Santarpia, che su facebook si presenta quale ‘simpatizzante’ della Russia, partecipando agli strani quiz geografici dell’AMI:
Notare l’invito ad “andare nella speciale Crimea”. Tra l’altro tale missione, che vede la presenza di due militari italiani, non viene segnalata dal sito del ministero della Difesa italiano. Un altro contributo dell’Italia al regime nazigolpista di Kiev, oltre alle missioni operative della NATO e a quelle speciali dei Voerzio, Fontana, Attanasio, Adinolfi (in Chiesa), Cazzulani-Pittella-Mogherini e altro pattume, è l’auto utilizzata dagli assassini del giornalista anti-golpista ucraino Oles Buzina, che rinvenuta mostra una targa italiana…
Il giornalista e scrittore ucraino Oles Buzina veniva assassinato a Kiev il 16 aprile, preceduto e seguito dall’assassinio di altri oppositori del regime nazi-golpista di Kiev. “Liquidato nel cortile di casa a Kiev il 16 aprile 2015”, scriveva il sito della NATO “Peacemaker”. Oles Buzina è stato ucciso nei pressi dell’abitazione da due uomini, poi fuggiti a bordo di una Ford blu scuro con targa italiana. Buzina Si era appena dimesso da direttore del quotidiano Segodnja, dell’oligarca tartaro-ucraino Rinat Akhmetov, per protesta contro la censura imposta dai majdanisti, gli era era stato anche vietato di comparire sui media, su pressione di un gruppo di “giornalisti” ucraini della CIA, denominato “Stop Censura“, che l’aveva identificato quale “agente del Cremlino”. Poche ore dopo l’omicidio di Buzina, veniva assassinato a Kiev il giornalista Sergej Sukhobok, definito filo-russo dalla propaganda di Gladio.
Difatti, l’omicidio di Oles Buzina e Sergej Sukhobok rientra nella sanguinaria campagna terroristica di Gladio
(NATO) contro i dissidenti antigolpisti ucraini. Un’altra vittima di
tale operazione terroristica è Oleg Kalashnikov, assassinato 24 ore
prima di Buzina:
Oleg Kalashnikov, deputato del Partito delle Regioni ucraino, è stato
assassinato il 15 aprile nei pressi della propria residenza a Kiev.
Kalashnikov era stato minacciato per le sue idee politiche, in
particolare per l’appello a celebrare degnamente il 70.mo anniversario
della vittoria nella Seconda guerra mondiale e per aver organizzato una
protesta contro l’ambasciata USA. Il 7 aprile, due blogger, Svetlana
Naboka e Marina Zhavoronkova, venivano sequestrate dal SBU per
‘propaganda filo-russa’, scomparendo nel lager di piazza Kulikovo, a Odessa. Numerosi oppositori al golpe nazi-atlantista di Kiev sono stati assassinati in circostanze analoghe,
nel silenzio complice delle varie organizzazioni di disinformazione e
propaganda della NATO che, anche in Italia, si travestono da
associazioni pacifiste e perfino ‘antimperialiste’ (Centri sociali, ONG,
la rete sionista-islamo-fascista coperta da famiglia wahhabita
(ex-cristiana), associazioni dirittumaniste, antifa o antirazziste; PCL,
Utopia Rossa, Militant e vari altri culti settari, russofobi e atlantisti).
Il sito majdanista “Peacemaker” pubblica l’elenco di
“separatisti”, “sostenitori del mondo russo” e altri nemici del regime
golpista di Kiev. Ad esempio il 13 aprile, l’utente “404” pubblicava sul
sito i dati personali di Oleg Kalashnikov. E dopo il suo omicidio, il twitter di “Peacemaker” si congratulava con “l’agente 404″: “Per l’attività completata dall’agente”404″, oggi gli è stato assegnato un rank speciale e consegnato un prezioso regalo“.
Il 14 aprile, sempre l’utente “404” pubblicava i dati personali di Olesja Buzina. Dopo l’omicidio di Buzina, il twitter ufficiale di “Peacemaker” si complimentava nuovamente con “l’agente 404″: “L’agente 404 ha colpito di nuovo. Per la corretta esecuzione della missione di combattimento di oggi, ha avuto una breve licenza“.
Il sito “Peacemaker” viene utilizzato come “bacheca” per condannare a morte gli oppositori ai golpisti neonazisti messi al potere da Gladio. Il sito “Peacemaker” è sostenuto dal già citato consigliere del ministro degli Interni dell’Ucraina, il deputato Anton Gerashenko, che il 15 dicembre 2014 chiedeva di finanziare scrivendo che pubblicare i dati personali non è una violazione della legge e che chiunque condivida tali dati, “fa una maestosa cosa giusta, aiutando a combattere terrorismo e separatismo. … E’ anche interessante il fatto che, dopo la presentazione del sito “Peacemaker”, CIA, FBI, intelligence e controspionaggio europei vi si sono interessati“.
Una ricerca sul sito “Peacemaker” produce i seguenti risultati:
Il sito “Peacemaker” è ospitato da un server della NATO, HPWS/2.1 e gli altri siti ospitati dal medesimo server sono:
1. operativ.info, un sito ucraino per denunce anonime contro presunti federalisti
2. informnapalm.org, sito di disinformazione antirusso
Tutti i siti sono ospitati negli USA, in Texas, probabilmente dallo stesso datacenter. Difatti, la rete a cui aderisce il sito Peacemaker è quella della NATO (nato domain.int):
Quindi, psb4ukr.nato.int fa parte della rete nato.int, la rete internet della NATO utilizzata nella guerra delle informazioni contro Russia e Novorossija.
Riferimenti:
The Guardian
Russia Insider
RIN
Oriental Review
Fort Russ
Fort Russ
Cassad
Cassad
Cassad
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
CyberBerkut pubblica la lista degli istruttori occidentali in Ucraina
DNR – The Saker, 16 aprile 2015
Istruttori militari di Stati Uniti, Danimarca, Polonia, Germania e altri Paesi arrivano in Ucraina per sostenere Kiev. Gli hacker-attivisti ucraini hanno pubblicato la lista degli istruttori occidentali, che pianificherebbero provocazioni nel sud-est dell’Ucraina. “Noi, CyberBerkut, avvertiamo il popolo del Donbas e informiamo il popolo dell’Ucraina: nel prossimo futuro il governo criminale dell’Ucraina intende adottare delle provocazioni al confine delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Inoltre, la junta di Kiev programma l’escalation del conflitto nel sud-est dell’Ucraina. Questo è ciò che i nostri agenti segnalano da Kiev: dal 12 aprile al 6 maggio un gruppo di istruttori militari occidentali arriva in Ucraina per iniziare attività anti-nazionali”, indica il rapporto citato da RIA Novosti. Come si può vedere dalle scansioni dei documenti, il regime golpista di Kiev è supportato da esperti militari provenienti da diversi Paesi: Stati Uniti, Polonia, Estonia, Finlandia, Turchia, Norvegia, Lettonia, Francia, Danimarca, Austria, Spagna, Albania, Portogallo, Croazia, Islanda e Slovacchia. La maggior parte proviene dagli Stati Uniti”.
Da: Ministero degli Affari Esteri
A: Schieramento delle Guardie di frontiera dell’Ucraina
Ministero degli Affari Interni
Servizio di Sicurezza dell’Ucraina
Capi delle regioni
Il 12 aprile – 6 maggio il gruppo di
controllo multinazionale di esperti militari guidati dagli Stati Uniti
arriva in Ucraina per condurre missioni di osservazione secondo le norme
dell’Accordo di Vidensko riguardanti fiducia e sicurezza. Lo scopo
della è osservare e controllare lo sviluppo del nostro Paese e attuare
le raccomandazioni per una soluzione pacifica della crisi. Quindi
chiediamo al Dipartimento dello Stato Maggiore delle Forze Armate
ucraine di fornire alla missione di osservazione un convoglio con
veicoli blindati del Ministero delle Forze Armate. Chiediamo inoltre di
fornire al gruppo diritto di accesso ai servizi della guardia di
frontiera e alle unità delle truppe del Ministero degli Interni nelle
aree ispezionate. Nel caso di indirizzare il gruppo e i membri della
missione di osservazione ai rappresentanti di Ministero degli Interni,
SBU, Guardia di frontiere nelle regioni e aree, chiediamo di coordinarvi
con il capo del convoglio e discutere le possibilità di briefing sulle
prospettive di sviluppo in tali aree. Avendo incontri con i
rappresentanti stranieri chiediamo di procedere dal fatto che, secondo
le norme dell’accordo con Biden, tutti gli osservatori stranieri avranno
status diplomatico e di tener conto dei requisiti di cui all’articolo
6, protocollo 10, relativo alla reazione agli eventi di Crimea e
Sebastopoli siglati dal Segretario del SNBO Parubij (N429 del
04/04/2014)
In caso di rivelazione di attività insolite presso i confini dell’Ucraina, nonché di qualsiasi attività volta a violare l’ordine dello Stato, chiediamo d’informare immediatamente il capo del convoglio tenente-colonnello Vladislav Sergeevich Ponomarjov (cellulare 0974699474) o l’ufficiale d’ordinanza del Dipartimento dello Stato Maggiore delle forze armate ucraine (telefono/fax +444830724).
In caso di rivelazione di attività insolite presso i confini dell’Ucraina, nonché di qualsiasi attività volta a violare l’ordine dello Stato, chiediamo d’informare immediatamente il capo del convoglio tenente-colonnello Vladislav Sergeevich Ponomarjov (cellulare 0974699474) o l’ufficiale d’ordinanza del Dipartimento dello Stato Maggiore delle forze armate ucraine (telefono/fax +444830724).
VI Nedopas
Vicedirettore del Dipartimento della Sicurezza internazionale
Lista
1 Thomas Miller -Svezia
2 Ian Almgerd – Svezia
3 Von Rozenzveig – Germania
4 Matias Kraimer – Germania
5 Raimondas Ivanauscas – Lituania
6 Zulonas Zbignevas – Lituania
7 Kari Ahrnberg – Finlandia
8 Kari Marti – Finlandia
9 Timathy Brown – Gran Bretagna
10 Richard Moris – Gran Bretagna
11 Ach Gabor – Ungheria
12 Tamosh Vegvery – Ungheria
13 Brendon Pressley – USA
14 Jozef Przhevalskiy – USA
15 Patrick Jozef McDaniel – Irlanda
16 Korhan Karakoe – Turchia
17 Ruslan Getman – Estonia
18 Raizo Saremat – Estonia
19 Tomashic Erchi – Polonia
20 Martin Chervinsky – Polonia
21 Tore C. Bade – Norvegia
22 Hamo Dalevic – Norvegia
23 Ivars Ercums – Lettonia
24 Marita Brid-Alex – Lettonia
25 James Mackines – Canada
26 Robert Martin – Canada
27 Kolman Richard – Francia
28 Pinzhon Du Sel Erac – Francia
29 Bruni Valter – Italia
30 Santarpia Isidoro – Italia
31 Ivan Bela – Slovacchia
32 Martin Joskak – Slovacchia
33 Jozef Hvoltz – Austria
34 Kim Guldbeh – Danimarca
35 Henrick Hansen – Danimarca
36 Bel Ian Williams – Paesi Bassi
37 Molen van der Guisebertus – Paesi Bassi
38 Ishir Anton – Austria
39 Niculasson – Islanda
40 Garcia Arribas – Spagna
41 Valliet Doka – Albania
42 Berdify Leonard – Albania
43 Robert Ierubino – USA
44 Horhe Zilhao – Portogallo
45 Rui Firmosinho – Portogallo
46 Drago Bitench – Slovenia
47 Ales Chenta – Slovenia
48 Igor Predovchec -Croazia
49 Vlasta Brklacich – Croazia
50 Ucsel Basaran – Turchia
51 Hans Georg Luber – Svizzera
52 Flavien Shaller – Svizzera
53 Fjodotov Igor – Ucraina
54 Ponomarjov Vladislav – Ucraina
55 Gomenko Aleksej – Ucraina
56 Pljushev Aleksej – Ucraina
57 Dumler Constantin – Ucraina
58 Gorovetskij Aleksandr – Ucraina
Nota: questi nomi sono stati tradotti dall’ucraino all’inglese così l’ortografia potrebbe non essere corretta)
“Avvertiamo che l’occidente non pensa mai a pace e cessate il fuoco in Ucraina. L’occidente cerca solo di continuare guerra, escalation, strage dei popoli slavi e slavofoni, russo e altri.
Siamo il CyberBerkut! Non dimentichiamo! Non perdoniamo!”
Brandon Pressley, Raimondas Ivanauskas e Zbignevas Zulonas |
Gli italiani (29 e 30 nella lista) sono il tenente-colonnello Valter Bruni dell’esercito, probabilmente specializzato nelle trasmissioni, anche lui della ‘Cavalleria’, e il maresciallo distaccato presso lo Stato Maggiore dell’aeronautica militare italiano (AMI) Isidoro Francesco Santarpia, che su facebook si presenta quale ‘simpatizzante’ della Russia, partecipando agli strani quiz geografici dell’AMI:
Notare l’invito ad “andare nella speciale Crimea”. Tra l’altro tale missione, che vede la presenza di due militari italiani, non viene segnalata dal sito del ministero della Difesa italiano. Un altro contributo dell’Italia al regime nazigolpista di Kiev, oltre alle missioni operative della NATO e a quelle speciali dei Voerzio, Fontana, Attanasio, Adinolfi (in Chiesa), Cazzulani-Pittella-Mogherini e altro pattume, è l’auto utilizzata dagli assassini del giornalista anti-golpista ucraino Oles Buzina, che rinvenuta mostra una targa italiana…
Il giornalista e scrittore ucraino Oles Buzina veniva assassinato a Kiev il 16 aprile, preceduto e seguito dall’assassinio di altri oppositori del regime nazi-golpista di Kiev. “Liquidato nel cortile di casa a Kiev il 16 aprile 2015”, scriveva il sito della NATO “Peacemaker”. Oles Buzina è stato ucciso nei pressi dell’abitazione da due uomini, poi fuggiti a bordo di una Ford blu scuro con targa italiana. Buzina Si era appena dimesso da direttore del quotidiano Segodnja, dell’oligarca tartaro-ucraino Rinat Akhmetov, per protesta contro la censura imposta dai majdanisti, gli era era stato anche vietato di comparire sui media, su pressione di un gruppo di “giornalisti” ucraini della CIA, denominato “Stop Censura“, che l’aveva identificato quale “agente del Cremlino”. Poche ore dopo l’omicidio di Buzina, veniva assassinato a Kiev il giornalista Sergej Sukhobok, definito filo-russo dalla propaganda di Gladio.
Oles Buzina |
Oleg Kalashnikov |
Oles Buzina |
Il 14 aprile, sempre l’utente “404” pubblicava i dati personali di Olesja Buzina. Dopo l’omicidio di Buzina, il twitter ufficiale di “Peacemaker” si complimentava nuovamente con “l’agente 404″: “L’agente 404 ha colpito di nuovo. Per la corretta esecuzione della missione di combattimento di oggi, ha avuto una breve licenza“.
Il sito “Peacemaker” viene utilizzato come “bacheca” per condannare a morte gli oppositori ai golpisti neonazisti messi al potere da Gladio. Il sito “Peacemaker” è sostenuto dal già citato consigliere del ministro degli Interni dell’Ucraina, il deputato Anton Gerashenko, che il 15 dicembre 2014 chiedeva di finanziare scrivendo che pubblicare i dati personali non è una violazione della legge e che chiunque condivida tali dati, “fa una maestosa cosa giusta, aiutando a combattere terrorismo e separatismo. … E’ anche interessante il fatto che, dopo la presentazione del sito “Peacemaker”, CIA, FBI, intelligence e controspionaggio europei vi si sono interessati“.
Anton Gerashenko, agente nazista della CIA, consigliere nel governo golpista di Kiev. |
Il sito “Peacemaker” è ospitato da un server della NATO, HPWS/2.1 e gli altri siti ospitati dal medesimo server sono:
1. operativ.info, un sito ucraino per denunce anonime contro presunti federalisti
2. informnapalm.org, sito di disinformazione antirusso
Tutti i siti sono ospitati negli USA, in Texas, probabilmente dallo stesso datacenter. Difatti, la rete a cui aderisce il sito Peacemaker è quella della NATO (nato domain.int):
Quindi, psb4ukr.nato.int fa parte della rete nato.int, la rete internet della NATO utilizzata nella guerra delle informazioni contro Russia e Novorossija.
Riferimenti:
The Guardian
Russia Insider
RIN
Oriental Review
Fort Russ
Fort Russ
Cassad
Cassad
Cassad
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
0 comments :
Posta un commento