“Il Donbas è perso, non avete esercito, né avrete armi!”

Nessuno nella storia ha mai vinto una guerra con la Russia ai suoi confini, secondo un esperto militare statunitense

Tatiana Kozak, Novoe Vremja, 8 febbraio 2015 – Fort Russ



















Perché l’Ucraina non può vincere la guerra con la Russia e perché gli USA non forniranno agli ucraini armi, ha spiegato l’esperto militare dell’Accademia di Politica Pubblica presso l’Istituto Kennan, Michael Kofman.

Nella sua ultima dichiarazione, Obama s’è detto contrario ad inviare armi in Ucraina. Perché l’ha deciso dato che il parere di alcuni suoi prossimi è contrario?
Dovete capire, ci sono diversi problemi. In primo luogo, la cerchia presidenziale non cerca di convincerlo. La cosa più importante, è che il nostro Consiglio di sicurezza nazionale, guidato da Susan Rice, ritiene che tale approccio in Ucraina non sia ragionevole e non risolverà i problemi. Il secondo problema è che a capo della politica europea verso l’Ucraina, e in generale della resistenza europea alle azioni della Russia, è la Germania. E in Germania, a Berlino, sono d’accordo (che le armi non risolveranno il problema ucraino).

Sì, questo è stato recentemente dichiarato da Frank-Walter Steinmeier, ministro degli Esteri della Germania.
Se gli Stati Uniti cambiano decisione, metterebbero la Germania in una posizione scomoda, dovendo anche cambiare idea. Ma dobbiamo seguire la stessa politica ucraina con l’Europa. E’ chiaro che qualsiasi armamento oggi non cambierà la situazione in Ucraina, nelle ostilità con la milizia e la Russia.

Perché? Avremmo potuto utilizzare i droni.
Anche se si decidesse oggi, quelle armi non compariranno sul fronte domani. Ci vuole tempo. Cioè, non cambieranno la situazione attuale. La cosa principale è sperare per il futuro. Molti credono che tutti i problemi siano nell’esercito ucraino. L’esercito ucraino è inadatto al combattimento, non si coordina con i battaglioni di volontari che non combattono come forza unificata. Ha molti problemi strutturali, che le armi non risolveranno anche se mandassimo i nostri migliori carri armati, mettendoci lanciamissili e lanciagranate sopra. Gli Stati Uniti hanno una buona esperienza in questo (nelle forniture di armi). L’abbiamo fatto in Iraq, ed è fallito. Abbiamo inviato armi anticarro ai ribelli in Siria, non hanno cambiato il loro destino. Si prolunga la guerra, ma (i ribelli) vengono ancora distrutti dall’esercito siriano. L’obiettivo degli Stati Uniti è trovare una via d’uscita politica dal conflitto in modo da poter effettivamente impegnarsi in Ucraina. Tale conflitto distrugge progressivamente le possibilità dell’Ucraina di diventare un nuovo Paese, di riformasi e continuare sulla via europea. Più importante per Stati Uniti e Germania non è impegnarsi nella guerra con la Russia. La guerra con la Russia, ai suoi confini, è quasi impossibile vincerla. E’ assurda. Nessuno nella storia ha mai vinto una guerra con la Russia ai suoi confini. Il piano d’inviare semplicemente armi in Ucraina e vedere, può darsi dia qualche risultato, ma non funziona. Non vi è alcuna strategia.

Come si spiegano allora tutte le dichiarazioni dei senatori repubblicani che sostengono che le armi vengono inviate in Ucraina?
Sono senatori e possono parlare. Ma fare qualcosa non è loro compito. Non hanno responsabilità sull’esito delle loro raccomandazioni. Il presidente ne è responsabile. Se manda armi in Ucraina, la Russia cambierà tattica con un approccio peggiore per tutti noi. I russi hanno molti modi per combattere e possono facilmente rispondere. Ad esempio, vi invieremo missili anticarro che distruggeranno dei carri armati russi, allora cambierà tutto? Naturalmente, i russi non sono stupidi, non perderanno i carri armati così. E’ chiaro che cambieranno le loro tattiche. E’ facile scriverlo su carta, ma tutti noi lo sappiamo perché abbiamo varie esperienze in combattimento.

John McCain sostiene attivamente l’invio di armi.
John McCain… Sapete, la sua politica è inviare armi a tutti e sempre. Noi ci scherziamo. Non ha mai avuto un problema che non volesse bombardare. In vita sua non ha voluto che bombardare l’Iraq, la Siria, la Libia, la Georgia tra l’altro, e ora l’Ucraina. Ha una risposta a tutti i problemi. Se John McCain fosse stato presidente, avremmo avuto più di quattro guerre. Sì, ora vi è un’enorme pressione politica sul presidente e, tra l’altro, non dai repubblicani. La maggior parte di coloro che hanno scritto il rapporto (sulla fornitura di armi all’Ucraina) sono ex-personale di Hillary Clinton molto influente nell’amministrazione. Cioè, tale attacco è voluto principalmente dal partito democratico, non da quello repubblicano.

Così tutte queste dichiarazioni devono essere considerate piuttosto nel contesto delle prossime elezioni? Sono più legate alla politica interna degli Stati Uniti?
Sì, certo, dato che il rapporto è stato firmato dalla persona più importante della campagna. Michelle Flournoy che, molto probabilmente, parteciperà alla campagna elettorale di Hillary Clinton. Noi tutti ci aspettiamo che se Hillary Clinton diventa presidente, tra due anni, Michelle Flournoy probabilmente sarà la prima donna a diventare segretario della Difesa. Sono sfumature della nostra politica interna. Lei è una delle otto persone che hanno firmato la relazione, partecipando alla stesura. L’idea principale della relazione è spingere seriamente il presidente a cambiare politica. Penso che tale approccio sia sbagliato in Ucraina. Inviare armi non cambierà nulla, tranne che estendere la guerra.

Quale opzione sarebbe la migliore per l’Ucraina?
L’obiettivo principale è raggiungere un cessate il fuoco, la tregua e portare il conflitto sul piano politico. Sull’Ucraina, gli Stati Uniti devono avere una strategia a lungo termine per costruire l’esercito. L’Ucraina non ha bisogno di armi, ha bisogno di un esercito. Le armi senza esercito non funzionano. L’Ucraina deve creare una vera e propria partnership strategica con gli Stati Uniti. In tale struttura collaborare e cooperare per risolvere i problemi fondamentali dell’Ucraina. Con riforme economiche, democratiche e politiche, creando un esercito efficiente, l’Ucraina potrà autofinanziarsi. Ma non se invieremo 1 miliardo di dollari all’anno per l’esercito ucraino. L’intero budget dell’esercito ucraino ora è di 2 miliardi. Cioè, le forze armate in Ucraina per tre anni saranno per il 50% pagate dagli Stati Uniti, ma non continueremo all’infinito. Cioè, il vostro esercito dipenderà da noi finanziariamente. Il nostro obiettivo è creare un esercito che l’Ucraina potrà mantenere, altrimenti non ha senso.

Sono questi i programmi di cooperazione allo studio? Aiuti dagli USA per formare la nostra polizia futura. E l’esercito?
Abbiamo iniziato un piano di formazione molto modesto con quattro compagnie ucraine vicino la Polonia. Vi aiutiamo ad addestrare le vostre forze armate. Ad oggi non esiste un approccio strategico globale. Ognuno fa quel che può. Vi addestriamo, i lituani addestrano gli ucraini, i polacchi inviano anche armi ed addestramento. La Gran Bretagna invia blindati. I canadesi uniformi, noi giubbotti antiproiettile. È una situazione temporanea, in quanto urgente. Non esiste un approccio strategico. E, soprattutto, non ci sono risorse finanziarie per aiutare l’Ucraina, è questo il problema principale. La gente dice cerchiamo d’inviare armi. Ma non vogliono finanziare la riforma in Ucraina.

Se è così, ci sarà una cooperazione con l’Ucraina? O no?
Penso che l’Ucraina sarà sempre supportata. Ma ora la questione non è aiutarla o meno. La domanda è come aiutare efficacemente, cosa funziona e cosa no. Questa è la discussione a Washington.

In Ucraina, molti sono convinti che l’Ucraina abbia bisogno di armi statunitensi, perché senza non possiamo raggiungere il cessate il fuoco.
Non è possibile ottenere un cessate il fuoco con le forze armate. Semplicemente non ci sono.

Quando otterremo qualcosa? Le sanzioni contro la Russia non sono particolarmente aumentate. Comincia ad attaccare maggiormente. Così ognuno vede la soluzione nella resistenza armata.
Vedete, queste sono le illusioni del governo ucraino. Il vero problema in Ucraina è che nessuno, né Poroshenko né Jatsenjuk, vuole firmare un vero e proprio accordo di compromesso con la Russia. Non vogliono capire ciò che è successo e dare uno status politico alla milizia. Hanno molto paura del popolo, di una terza Majdan.

Infatti, la probabilità di una terza Majdan esiste.
Il fatto è che all’occidente in Ucraina non è consentito prendere serie decisioni responsabili, in tale ambiente. Solo continua a dire di “sì” all’Ucraina. Perciò, gli ucraini continuano a vivere nell’illusione che i loro combattenti possano resistere a uno dei più grandi eserciti del mondo. Questo non è possibile. I miei colleghi in Russia, assieme allo Stato Maggiore, sono ben consapevoli del fatto che in qualsiasi giorno, se la Russia volesse, distruggerebbe completamente tutte le forze armate ucraine in 72 ore. Hanno tali piani.

Ne siamo consapevoli.
Ciò non accadrà, perché la Russia non lo vuole. Ma la gente deve capire che il problema non sono i missili anticarro. Se vi invieremo missili anticarro, allora la Russia invierà qualcos’altro, aerei, artiglieria, e semplicemente spazzerà la regione dalla faccia della terra.

Dobbiamo riconoscere che questi territori non sono ucraini, dobbiamo abbandonarli?
Che ha ottenuto il conflitto? Questi territori sono persi. L’unico risultato che vedevo, lo scorso anno, è che l’Ucraina ha perso territorio e soldati. E non ci sono miglioramenti. Le sanzioni non hanno cambiato la politica di Mosca. Perché attaccano? Perché gli accordi di Minsk non hanno dato niente alla Russia. La Russia ritiene di aver fatto un grave errore quando ha firmato l’accordo di Minsk. L’Ucraina non aveva alcun interesse sincero ad osservare il protocollo di Minsk. Inoltre tutti sanno che oltre al protocollo, tra Kiev e Mosca, c’era il secondo protocollo firmato il 19 settembre, con una mappa sul controllo tra FAU e milizie. Secondo la mappa, l’Ucraina doveva cedere l’aeroporto di Donetsk e altre aree a cui l’Ucraina non avrebbe mai rinunciato. E’ tutto ben noto. L’Ucraina non aveva alcuna intenzione di rinunciare, nonostante avesse firmato l’accordo. Nessuno vuole un vero e proprio compromesso in Ucraina.


 Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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